“Uno nessuno centomila” è una rassegna per condurre indagini confidenziali tra autrici e autori, lettrici e lettori alla ricerca dei molteplici significati che scorrono tra le parole, per indagare punti di vista e sfaccettature nascosti tra le righe e interrogando chi le ha scritte e chi le ha lette.
Marco Balzano con “Café Royal”, edito da Einaudi, in calendario sabato 30 settembre.
PRENOTA
incontro con Marco Balzano
sabato 30 settembre ore 16
Piazza Divina Commedia, 3-5
Il libro: Café Royal
Dal Café Royal prima o poi ci passiamo tutti: genitori e figli, donne indaffarate, coppie di amanti e adolescenti spaesati. Davanti al bancone si srotolano relazioni da aggiustare e nuovi incontri, una galleria degli specchi in cui ciascuno può sorprendersi riflesso. Come spesso accade nelle grandi città, i personaggi di questo imprevedibile romanzo corale s’incrociano ogni giorno, si salutano, a volte si confidano e altre si ignorano. Tutti loro però condividono una ferita, piú o meno scoperta, da cui provano a spensierarsi. E cosí li osserviamo da vicino, quasi li spiamo, ci immedesimiamo e a volte facciamo persino il tifo. Fino a quando la serranda del bar cala lentamente come un sipario sulla via, sulle incertezze e le felicità che ci rendono umani.
L’autore: Marco Balzano
Nato a Milano nel 1978, è docente, scrittore, poeta e italianista. Per Sellerio ha pubblicato i romanzi: Il figlio del figlio (Premio Corrado Alvaro Opera prima, Einaudi 2022), Pronti a tutte le partenze (Premio Flaiano) e L’ultimo arrivato (Premio Campiello). Per Einaudi ha pubblicato Resto qui (2018 e 2020) che ha vinto – tra gli altri – il Premio Elba, il Premio Bagutta, il Premio Mario Rigoni Stern, e che è stato finalista al Premio Strega e in Francia ha conseguito il Prix Méditerranée. Per Einaudi ha inoltre pubblicato Le parole sono importanti, Quando tornerò (Premio per la Cultura Mediterranea; 2021 e 2022), Nature umane e Café Royal (2023). È tradotto in più di trenta Paesi. Collabora con le pagine culturali del Corriere della Sera e insegna scrittura alla Scuola Belleville di Milano.
“Che colpa abbiamo, io e voi, se le parole, per sé, sono vuote?”