
Tra me e il basket non è stato un colpo di fulmine. Non è stato amore a prima vista. Non ho sentito nessuna “chiamata”. […] Oggi, quando le persone, giornalisti, colleghi o fan mi chiedono “Perché hai iniziato a giocare a basket?”. la mia risposta è più semplice, forse banale, di quello che si aspetterebbero. “Perché ci giocava mio fratello”».
Per la rassegna “Oltre il talento”, Tilane ospita Giampaolo Ricci – anche conosciuto come Pippo – che presenta il libro “Volevo essere Robin. Il mio viaggio fino a qui”, una autobiografia in cui racconta il percorso sportivo e personale che l’ha condotto fino al successo come cestista dell’Olimpia Milano. Il libro è edito da DeAgostini.
PRENOTA
incontro con Giampaolo Ricci
sabato 25 ottobre ore 17
Piazza Divina Commedia, 3-5
Il libro
A tredici anni, quello che oggi è uno dei grandi della pallacanestro fra i più amati dai tifosi è ancora un ragazzino che non si sente abbastanza, e cerca disperatamente il modo di esserlo. Impacciato e corpulento, coi suoi 121 kg è un bersaglio facile, la sua autostima crolla, al contrario del numero sulla bilancia. Ma non sa chiedere aiuto, Pippo. Lui è quello che non dà mai problemi, che cerca di non attirare l’attenzione sulle sue fragilità. Segretamente comincia a saltare i pasti, un poco alla volta, poi sempre più spesso, nella pericolosa spirale dei disturbi alimentari. Pippo sta bene con se stesso solo in palestra. Con la palla a spicchi è bravo, un “diamante grezzo” che imparerà a brillare. Ma campioni non si nasce e Pippo lo sa bene. La via, per lui che in un mondo di Batman si sente il fedele aiutante Robin – sempre al servizio di un bene superiore – è in salita. Dopo la Stella Azzurra e le prime esperienze da professionista, il basket diventa la sua priorità. “Trust the process” è il suo mantra: credi in ciò che fai, persevera. Se fallisci, torna in palestra e ricomincia da capo. Riavvolgendo il nastro del tempo, in questa auto biografia Pippo racconta il suo appassionante viaggio fino all’Olimpia Milano, passando per club blasonati e scudetti, Mondiali e Olimpiadi. Per vittorie esaltanti e giornate nere. Ogni tappa è segnata da grandi amicizie e traguardi raggiunti, ma anche da momenti duri, insicurezze e un’ossessiva ricerca della perfezione. Un’avventura umana e sportiva che va oltre il campo da gioco e l’ha condotto fino in Tanzania, con la fondazione di Amani Education ODV e alla scoperta del bisogno, inaspettato, di perdonare e perdonarsi. Robin si toglie la maschera, rivelandoci il toccante percorso di crescita che l’ha reso il campione di oggi.
info:: @chiedi a noi